La guida
"Sono affascinata dal potere trasformativo dell’insegnamento esperienziale. Offro ispirazioni, conoscenze, pratiche e spazi di conoscenza e cura di sé per ritrovare nei gesti e nelle azioni quotidiane la chiave di accesso al “proprio luogo incantato”, che è come una fonte il cui potere è simile a quello che l’acqua ha di dissetare. Accompagno altri ad attingere alla fonte, là dove sgorga, prende vita, anima il corpo e risveglia lo spirito. Abbiamo sempre la possibilità di conferire nuovamente quell’incanto alle esperienze di vita, di racchiuderle e sigillarle quasi per magia entro la loro aura originale restituendole al mondo colme di nuova forza" Monica Pongelli, fondatrice
Ti guido in pratiche di conoscenza e trasformazione personale, cura e riscoperta, per la generazione di salute per se stessi e di fioritura umana della società.
Conduco in cammino in alcuni luoghi della Svizzera Italiana e al contempo nel luogo dello spirito, dell’anima e della mente.
Sono onorata di accompagnarti in cammino su questo stupendo territorio, che è per me grande fonte di ispirazione. Il mio invito è quello di camminare assieme, passo dopo passo, senza fretta, e lasciare che lo sguardo si possa posare sulle forme e sui colori di un fiore, di una felce, di un albero, di una roccia per coglierne le delicate sfumature.
È per me un modo di dedicare alla natura un’amorevole attenzione che suscita in noi meraviglia e stupore, mentre ci lasciamo immergere con tutti i sensi all’ascolto del cinguettio degli uccelli, delle corse delle lucertole tra l’erba o del movimento delle foglie degli alberi. La natura è veramente per noi così rigenerante. Qua e là, sul nostro cammino, troviamo anche delle tracce segnate nel tempo, incustodite in un affresco, un’incisione nella roccia, un muro a secco, un intaglio, una mulattiera, una cappellina. Queste tracce sono come un filo d’oro, immortale e senza tempo.
Possiamo conferire ancora quell’incanto alle memorie storiche con la nostra presenza e narrarne l’esistenza ad altri per restituirle al mondo colme di nuova forza.
Stiamo quindi assieme in cammino, senza mete da raggiungere; semplicemente assieme, respiro dopo respiro, passo dopo passo.
Stare in contatto con il respiro, la natura e l’universo intero. Quando questo spazio che ci circonda ridiventa parte di noi, l’equilibrio è ristabilito. Come ci insegna Leopardi nella sua stupenda poesia "L’Infinito”.
Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo eclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
Inifinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare.
poesia.
Giacomo Leopardi, L’infinito